Teatro Smeraldo - Milano
Durata: 1h 45'
Supporter: Hue & Cry
Prezzo: 44.000 Lire
Posizione: 6° fila
Sold-Out: Sì
Pubblico: Pieno
Finalmente arrivava in Italia un artista che aveva segnato la mia fine liceo.
Ricordo perfettamente come lo conobbi. Era un sera qualunque e stavo guardando distrattamente VideoMusic quando passarono la clip di 'Steppin' Out', che già ai tempi era tutt'altro che un pezzo nuovo.
Mi innamorai perdutamente di quella canzone e anche del video, con le sue atmosfere newyorkesi malinconiche e demodé.
Uscii e mi precipitai in Piazza San Marco in Brera, dove un tempo c'era un grosso negozio di dischi, ormai scomparso da anni. Comprai l'album 'Night & Day' e a seguire 'Blaze of Glory', ai tempi l'ultimo suo lavoro. Peccato non averlo visto con il tour che lo seguì.
Insomma: comprai il mio biglietto solitario che dopo l'esperienza di Suzanne Vega (dove la vedevo dal ginocchio in su) scelsi di posizionare un po' più indietro e in centro sul corridoio. Nearly perfect!
Ancora non riuscivo a godere del privilegio di poter arrivare 10 minuti prima dell'inizio del concerto e trovare il mio posto, libero, ad aspettarmi: ancora gioivo di quella perversa sofferenza ad aspettare ore ed ore seduto sul cemento e il balia delle intemperie. Uh, come si cambia!
By the way, lo show fu magico, come spesso accade solo nelle 'prime volte': scoprii un personaggio unico, capace di interpretare i suoi pezzi, soprattutto i classici, con una classe unica. Gran pianista, dinoccolato e un po' impacciato nei movimenti, incantava il pubblico milanese che scoprivo essere a lui da anni molto fedele.
Tra una canzone e l'altra ci intratteneva con battute e frasi in italiano (più o meno) che leggeva da un piccolo block-notes che teneva in tasca e che estraeva all'occorenza.
Iniziò la scaletta proprio con 'Steppin' Out', un po' come a non volere pensarci più. Io teoricamente, col cuore sanguinante per l'improvvisa coltellata, sarei potuto morire lì dopo le prime 4 note, ma resistetti fino alla fine. La cosa mi permise di godere di una scena demenziale: il buffone Mario Luzzato Fegiz (per chi avesse la fortuna di non conoscerlo, trattasi del critico musicale del Corriere) pensò bene di andarsene dopo 4/5 pezzi. Ovviamente il giorno dopo sul suo quotidiano era pubblicata la recensione dell'intero concerto ... imperscrutabili misteri del giornalismo!
Le quasi 2 ore di concerto furono una gioia distillata e cementarono un amore che ancora oggi è vivo e vegeto.
Scaletta: Steppin' Out / Right And Wrong / It's Different For Girls / Got The Time / Obvious Song / It's All Too Much / You Can't Get What You Want / Another World / Fools In Love / The Other Me / My House / Home Town / Rant And Rave / Nineteen Forever / Oh Well / Jamie G. / Stranger Than Fiction / I'm The Man / A Slow Song
mammamia quanto mi piaceva 'sta canzone!!! :)
RispondiEliminaoggi la metto in loop per tutto il giorno