giovedì 9 febbraio 2012

71. 8 febbraio 1996 - DAVID BOWIE

The Outside Tour
PalaTrussardi (Milano)
Durata: 1h 45'
Prezzo: 77.000 Lire
Posizione: 5° fila
Sold-Out: No
Pubblico: Pieno (8.000 p.c.)


Questa è la breve storia di un concerto iniziato malissimo.
Quante volte capita di avere non uno, ma DUE supporter che vuoi davvero vedere e sentire, ad aprire un concerto che aspetti da anni? Un numero che si avvicina pericolosamente al MAI.
Non solo andavo ad assistere ad un concerto di uno dei pochissimi DEI delle 7 note, uno dei pochi che la musica l'ha cambiata per sempre, che ha influenzato eserciti di cantanti che mai hanno neanche provato ad avvicinarsi alla sua grandezza.
No, non bastava questo. Non bastava nemmeno essere in 5° fila a pochi metri da lui. A rendere l'evento un po' più eccezionale (mi si consenta...) c'erano ben due supporters: gli Ustmamò che tanto amavo e che ero riuscito a vedere una sola volta qualche mese prima, e i Placebo, per quello che fu (credo) il loro primo live in Italia.
Cosa riuscii a combinare quella volta? Mi persi del tutto i primi e quasi del tutto i secondi.
E non ricordo neanche perché! Secondo me gli Ustmamò non erano annunciati (esatto: Internet era ancora relegato in qualche università americana o giù di lì...) e i Placebo iniziarono prima del previsto.
Ricordo solo che entrai al PalaTrussardi e mi cadde la mandibola nel vederli già sul palco.

Insomma, ingoiato il boccone e bevuto l'amaro calice potevo comunque consolarmi con quello che mi aspettava di lì a poco. Io e Marco, che mi accompagnava in quella avventura epica, eravamo intimiditi di fronte all'evento che ci aspettava.
Ed era il minimo che potevamo fare, sentirci piccoli piccoli al suo cospetto!

...E quando arrivò e ci fu tutto più chiaro. Perché David Bowie era l'emblema stesso di un certo tipo di rock, perché dalla fine degli anni '60 era stato la pietra di paragone di quel rock. In lui rivedevi innumerevoli tentativi mal riusciti di copiare una vera e propria Icona, non solo musicale ma anche di stile.
La Classe! Il portamento e la regalità unica di un principe mancato, che il suo regno se lo era guadagnato, non l'aveva certo ricevuto per retaggio di sangue.

Portava in tour un disco complicato, che rimescolava le carte, osando sonorità ancora inesplorate: 'Outside' (con la produzione di Brian Eno) mischiava l'elettronica dei Nine Inch Nails all'industrial e alla prog. Un miscuglio a tratti inpenetrabile che in concerto assumeva un'aura epica.
Qualcosa del genere...

Ben presto il pubblico osannante si alzò in piedi per correre verso le prime file. Io e Marco restammo ai nostri comodi posti che ci davano almeno qualche centimetro di respiro.
Il concerto fu prevedibilmente un'illuminazione, una parentesi catartica di vero godimento sensoriale.

In attesa di potermi ancora abbeverare a quella fonte, non potevo che accontentarmi di tutto il resto.


Visto con: Marco P.

Setlist: The Motel / Look Back in Anger / The Hearts Filthy Lesson / Scary Monsters (And Super Creeps) / I Have Not Been to Oxford Town / Outside / Andy Warhol / The Voyeur of Utter Destruction (As Beauty) / The Man Who Sold the World / A Small Plot of Land / Strangers When We Meet / Diamond Dogs / Hallo Spaceboy / Breaking Glass / We Prick You / Nite Flights(Scott Walker cover) / Teenage Wildlife / Under Pressure(Queen & David Bowie cover) / Moonage Daydream

1 commento:

  1. come indicato sul biglietto, supporter doveva essere morrissey. l'aspettavo da anni, ma anche quella volta tirò il pacco, e non presi il biglietto. dovetti aspettare altri 3 anni per vederlo...
    alberto

    RispondiElimina

Translate