venerdì 17 agosto 2012

74. 29 marzo 1996 - OASIS

(What's the story) morning glory? tour
Supporter: Mao e la Rivoluzione
PalaLido (Mi)
Durata: 1h 20'
Prezzo: 30.000 Lire
Posizione: 2° fila
Sold-Out: Sì
Pubblico: Pieno


A volte pensi ad un concerto, ci vai con delle aspettative, la musica inizia e tutto cambia. A volte cambia in male, altre in bene. Ricordo precisamente lo spirito tiepido che mi accompagnava mentre mi avvicinavo al PalaLido.
Detestavo la location e anche se non si poteva dire mi avesse deluso, 'What's The Story (Morning Glory)' alle mie orecchie risultava un passo indietro rispetto a 'Definitely Maybe'. Allora non avevo idea di quanti ne avrebbero fatti, di passi indietro, da lì in poi, i due Gallagher ...
La leggenda narra che come per il primo show l'organizzazione, visto il sold-out immediato, avesse cercato di spostare il carrozzone dal Rolling Stone al PalaLido, anche in questa occasione si tentò di trasferire il tutto al PalaTrussardi o al Forum. Ma in entrambe i casi la band pose un veto che bloccò qualunque idea espansionistica: a quanto pare preferivano ancora riservarsi qualche live in venue più intime.
Fuori i bagarini facevano furore: mi arrivavano voci di biglietti venduti a 130.000 lire.
Noi ci eravamo comodamente seduti sugli spalti, in una posizione ottimale per vedere al meglio. Niente calca, corpi sudati, spintoni e gente che mi sveniva intorno: sarebbe stato un bel concerto visto comodamente con gli amici.
Questo avevo deciso sarebbe stato questo mio secondo live degli Oasis.
Poi successe una cosa che non avevo previsto. Lo show iniziò con una piega che non avevo previsto. Ma soprattutto: non avevo previsto che le prime tre canzoni della scaletta avrebbero avuto un effetto così dirompente sul sottoscritto
A bocca aperta, mentre ascoltavo Aquiesce, una delle mie b-side preferite di sempre, mi chiedevo cosa ci facessi sugli spalti. Un attimo per decidere: passai lo zaino ai miei amici, e dopo aver concordato un appuntamento per il fine concerto, mi buttai nella folla della platea.

E che folla.

Un blob informe e ondeggiante si muoveva intorno a me.
Mi produssi in quella che è stato uno dei recuperi più esaltanti della mia carriera di spettatore: con pazienza e arte in pochi minuti mi ritrovai in seconda fila. Ancora ricordo il colpo al cuore che fu riconoscere Masterpiece nel set acustico di Noel. E poi 'It's Better People', 'I Am The Walrus', 'Shakermaker'...
In quell'ammasso di persone fradice di sudore e adoranti, riuscivo ad apprezzare anche la sbruffonaggine di Liam, che in quel frangente mi sembrava toccare vette sino ad allora inviolate.

E come sempre accade, dopo un'ora e venti minuti, le luci si riaccesero. Io ero uno straccio, bagnato fradicio. Mi tolsi la camicia che era in uno stato pietoso e mi avviai verso il punto stabilito per riunirmi con gli altri.
In attesa di un altro concerto capace di prendermi e buttarmi in mezzo alla bolgia, potevo dirmi pienamente soddisfatto di quello che avevo visto e sentito. 


Visto con: (Sara / Gabri / Lele / Francesca)

Scaletta: The Swamp Song / Acquiesce / Supersonic / Hello / Some Might Say / Roll With It / Shakermaker / Morning Glory / Cigarettes & Alcohol / Champagne Supernova - Noel Gallagher's Acoustic Set: Whatever (Ending with Octopus's Garden) / It's Better People / Wonderwall - Rest of Electric Set: Don't Look Back In Anger / Live Forever / I Am the Walrus

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