domenica 6 marzo 2011

29. 4 giugno 1993 - DEPECHE MODE

Devotional Tour
Forum (Assago - MI)
Supporter: Miranda Sex Garden
Durata: 2h
Prezzo: 37.000 Lire
Posizione: Spalti
Sold-Out:
Pubblico: Pieno


A volte gli amici mi chiedono quale sia il concerto più bello e indelebile che io abbia mai visto.
Non saprei mai rispondere, ma se potessi fare una classifica dei 5 concerti che vorrei rivedere, uno di quelli sarebbe il live dei Depeche Mode del 1993.

In quel periodo frequentavo il biennio di Fotografia alla Bauer e due dei miei compagni di quella sera erano anche miei compagni di classe: Astrid e Vida. Con loro la 'solita' Sara e Flavia, con cui avevo condiviso il primo concerto di sempre.
Arrivammo abbastanza tardi, a cancelli appena aperti ma nonostante questo riuscimmo a trovare un dignitosissimo gruppo di posti a sedere sugli spalti, sul fianco sinistro del palco.
Prima dei Depeche la serata venne aperta da una band di sole donne, la Miranda Sex Garden. A me, nonostante il sound non propriamente 'mio' (una sorta di goth-rock-new wave), piacquero molto, l'atmosfera che riuscivano a creare era molto interessante. Ma di fronte a questi cori da film horror e a questi violini strazianti feci la prima scoperta della serata: il pubblico dei Depeche non era molto propenso ad essere intrattenuto da chicchessia.
Sul palco volarono monete e bottigliette e ogni fine era accompagnata da 'buuu' colossali. Ci rimasi malissimo, mi sentivo male per gli artisti sul palco, non capivo cosa la gente si aspettasse dalla band.
Finito questo strazio vennero alzati dei teloni a coprire il palco, giusto per accrescere lo stato di eccitazione delle migliaia di fans accalcati.
Quando si spensero i fari e si fece buio all'interno del Forum il boato mi lasciò senza fiato e per tutta la durata del concerto la mia attenzione sarebbe stata rapita alternatamente dal palco e dalla platea perché io un pubblico così devoto e caldo non l'avevo mai visto prima e raramente mi ci sarei imbattuto poi.
Sul telone venivano proiettate le ombre di 3 dei componenti della band mentre Dave Gahan, in mezzo al palco, tra i teloni, intonava le parole di 'Higher Love'.
La sua voce bassa e potente fin dall'inizio ipnotizzò il pubblico adorante.
Caduti i teli potemmo finalmente vedere lo splendido palco su due piani, ricoperto di schermi su cui per tutto lo show vennero proiettate le immagini ad accompagnamento delle canzoni.
Il dubbio che avevo prima dell'inizio, l'impressione che Dave potesse essere un frontman schivo e poco coinvolgente, si rivelò totalmente sbagliata: un'inesauribile energia (che poi avremmo scoperto essere data anche da tutte le droghe che in quel periodo si calava) lo faceva cantare, ballare, incitare, ammiccare senza posa. Era la prima volta che mi trovavo di fronte un cantante così sfacciatamente sexy, provocante. Il pubblico non poteva essere più in delirio di così: la folla della platea premeva in una maniera insopportabile, dall'alto vedevamo questa massa informe di corpi umani spostarsi. Decine di persone, soprattutto ragazze, vennero estratte dalle prime file sfinite o prive di sensi.
Ma lo show continuava senza sosta, con Dave sempre più sensuale e sudato.
Ero senza parole, senza fiato, senza voce. Lui continuava ad incitarci, a ringraziarci, a volte eccitato dalla nostra risposta immediata e corale e altre volte commosso.
Ad un tratto ce lo ritrovammo ad un paio di metri di distanza, inginocchiato su una pedana laterale a cantare non so più quale canzone: sporgendoci sulla balaustra urlavamo il suo nome e il suo sorriso, il suo sguardo erano quelli di uno che in quel momento era dio. O quantomeno si sentiva tale. Tanto che ad un certo punto si lanciò nel pubblico: sinceramente credevo non ne sarebbe uscito vivo, cosa che non avvenne. 
Sul finale di 'Never Let Me Down Again' feci una nuova scoperta, che nel caso non la conosciate potete vedere al minuto 05:10 di questo video
Si tratta di un concerto più recente, ma la storia si ripete ad ogni show, ed ogni volta è un emozione assurda. E' la sensazione di essere una cosa sola, di esserlo sotto il controllo di una persona in una maniera libera e liberatoria. La prima volta che vidi quel che stava accadendo, in quel mio primo concerto dei Depeche Mode, mi commossi: tutte quelle braccia che si muovevano all'unisono mi colpirono come poche volte è accaduto durante un concerto. Mi unii a loro. Ero felice.



Visto con: Astrid / Sara / Flavia / Vida

Scaletta: Higher Love / Policy of Truth World In My Eyes Walking in My Shoes Behind the Wheel Halo Stripped Condemnation Judas Death's Door Mercy In You I Feel You Never Let Me Down Again Rush In Your Room Personal Jesus Enjoy the Silence Fly on the Windscreen Everything Counts

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