mercoledì 26 gennaio 2011

9. 3 dicembre 1990 - SUZANNE VEGA

Open Hand Tour
Teatro Orfeo - Milano
Durata: 1h 50'
Supporter: Steve Booker
Prezzo: 44.000 Lire
Posizione: 2° fila
Sold-Out: No
Pubblico: Pieno







Le 'prime volte' stavano per finire, ma questo concerto me ne riservava almeno due: primo concerto a teatro e primo concerto con supporter. Entrambi non mi hanno mai del tutto entusiasmato. Intendiamoci: ci sono concerti che si adattano perfettamente all'atmosfera composta di una sala e capita di avere la fortuna di assistere alle esibizioni di artisti interessanti prima dell'headliner. Resta il fatto che trovo il concerto seduto in poltroncina un po' limitativo e 9 volte su 10 non mi frega assolutamente nulla di stare ad ascoltare un perfetto sconosciuto. 
In quella occasione particolare ero in 2° fila con Sara ed attraversavamo un periodo particolare della nostra storia, quindi la serata assumeva una valenza bizzarra. La musica malinconica di Suzanne non aiutava, diciamo.
Ci 'godemmo' quindi lo sconosciuto Steve Booker che aprì le danze: confesso che sentirlo suonare non deve essere stata esattamente una folgorazione, perché ho un vago ricordo di un tizio con una chitarra e un microfono, ma potrebbe essere una mia sovrapposizione al maschile di Suzanne Vega che di lì a poco l'avrebbe (finalmente) sostituito sul palco.
Resta il fatto che in un moto di curiosità sono andato a vedere se nel frattempo il buon Steve si sia ridotto a fare la fila alla mensa dei poveri e invece, cosa ti scopro? Che ha scritto, tra le altre, molte delle canzoni più famose del primo album di Duffy (compresa 'Mercy') che è ad occhio e croce uno dei dischi più venduti degli ultimi 20 anni, quindi è più probabile che sia in panciolle nella sua villa multimilionaria a Malibù.
Il concerto vero, quello di Suzanne Vega, fu bellissimo e godibilissimo, anche se ricordo perfettamente che non riuscivo a vederle le scarpe. Eravamo troppo sotto palco. Ero ipnotizzato da come suonava la chitarra acustica e dalla sua voce discreta ed incisiva allo stesso tempo. Poi il disco 'Days Of Open Hands' era davvero un bel lavoro che avevo ascoltato fino allo sfinimento. Anzi: ve lo consiglio. Io lo sto riascoltando scrivendo questo post e devo dire che regge benissimo il passare di un ventennio abbondante.

In seguito avrei visto altri due concerti di Suzanne Vega, entrambi speciali anche se per motivi diversi. Poi ci siam persi di vista ma rimane un'artista che ha aperto la strada ad un genere, o almeno alla sua riscoperta. Respect!


Visto con: Sara

Nessun commento:

Posta un commento

Translate