giovedì 7 aprile 2011

41. 18 novembre 1993 - ICE T & BODY COUNT

Rolling Stone (Milano)
Durata: 1h 30'
Prezzo: 30.000 Lire
Posizione: 1° Fila
Sold-Out: No
Pubblico: Pieno (1.500 p.c.)



Ricordate quando raccontai del concerto degli Einsturzende Neubauten e lo definii il primo di due concerti finiti male nell'arco di un mese?
Ecco, questo è il secondo.
Ed è finito molto, ma molto peggio del primo...

Il prequel: all'inizio degli anni '90 cercai di approcciarmi alla musica rap per scoprire se riuscivo a capire almeno in parte il suo successo globale. Volevo provare a coglierne l'essenza, decidere se con me questo tipo di musica poteva avere un futuro.
Feci un errore madornale: una breve ricerca mi indirizzò verso Ice T, Gangsta Rapper ai tempi non ancora votato alle serie TV.
Passai settimane ad ascoltarne un paio di CD (sì sì, li comprai) senza grandi slanci e con tiepido entusiasmo.

Poi uscì un nuovo lavoro, ma al suddetto rapper si era unita una nuova band, i Body Count. Comprai speranzoso l'LP e scoprii che il suono originale era notevolmente mutato e quello che ora ascoltavo era hard-core. Oh, God...

I testi erano in puro stile 'peace & love' e affrontavano temi socialmente utili quali: come uccidere un poliziotto, come uccidere un negro, come scoparsi il maggior numero di fighe nella stessa sera. La parola 'nigga' da sola occupava il 25% circa di tutti i testi. Il tutto condito con colpi di pistola ovunque.
Una meraviglia!
Ma Ice T e la sua allegra combriccola arrivavano in concerto al Rolling Stone e io convinsi Astrid ad accompagnarmi.

Prima fila, come si conviene se non si vuole trapassare in mezzo al pogo.
Lo show era diviso in due parti, una con Ice T da solo, l'altra assieme ai Body Count.
Francamente non ricordo quale io abbia visto prima della 'tragedia' (credo quella con la band), basti dire che, con una preveggenza che rasenta il paranormale ad un certo punto dissi ad Astrid: 'Ha gli occhi da buono'.

Macché buono, un SANTO. 
Ma veniamo al fatto saliente. Che tutto ciò che vado a raccontare rimanga ad imperitura memoria perché sono uno dei pochissimi sfigati che ha visto e sentito tutto.
Un tizio chiaramente sbronzo dietro di noi cominciò ad urlare NIGGA verso Ice T ogni volta che questi passava dalla nostre parti.
Dentro di me riflettevo sul fatto che avevo sempre pensato a quell'epiteto come ad un qualcosa molto lontano da un complimento. Avevo l'impressione che lo usassero più all'interno della 'comunità' nera e che fosse quantomeno sconveniente che un giovane bianco ubriaco, perdipiù italiano, si mettesse ad urlare senza nessun motivo NEGRO ad uno che tra le altre cose aveva fatto parte delle gang di Los Angeles ed era stato in galera. La sua pagina Wiki racconta '...all'inizio della sua vita a Los Angeles diventa un piccolo criminale dedito al protettorato di prostitute e allo spaccio di droga'.
Veniamo al dunque: dopo 5 o 6 sguardi che, se fossero stati diretti a me, mi avrebbero zittito fino alla pensione, all'ennesimo NIGGA, il rapper scende verso la transenna e mirando esattamente tra la mia testa e quella di Astrid, sferra un diretto che colpisce al naso l'idiota che lo insultava da un'ora. Una precisione chirurgica, un colpo ineccepibile. Non abbiamo fatto in tempo a capire cosa era successo che il malcapitato era KO a qualche metro da noi.

STIC@##I!!!

Come se nulla fosse, il concerto riparte. Chi aveva assistito alla resa dei conti cercava di riprendersi dallo shock, ma la maggior parte dei presenti non aveva la minima idea di cosa fosse accaduto.
Io e la mia amica ci guardammo abbastanza sconvolti: mai mi era capitato di assistere ad una cosa del genere, e non intendo solo durante i concerti.
Ci rimpicciolimmo un po' e cominciammo a guardarlo con uno sguardo pieno di amore: l'aver avvertito lo spostamento d'aria di quel pugno ci rendeva un tantino timorosi...

Ma la storia non era ancora finita.
Gli effetti dell'alcol devono aver dato coraggio al giovane acciaccato che con naso e labbro rotti si fece sotto alla prima fila per avere l'ultima parola in quell'incontro di menti superiori. Essendo noi rivolti verso al palco non lo vedemmo arrivare ma capimmo che era dietro di noi quando vedemmo calare su Ice T, in quel momento posizionato esattamente di fronte a noi, uno sputo misto a sangue.
Quello che accadde dopo è impresso nella mia memoria al rallentatore: lui lo guardò, con tutta calma tornò verso il centro del palco, tolse il microfono dall'asta e lo appoggiò per terra.
In quel momento capii cosa aveva intenzione di fare e urlai ad Astrid di rannicchiarsi sotto la transenna. Ebbi il tempo di vederlo dirigersi verso di noi con l'asta tenuta a due mani alla maniera delle mazze da baseball.
Ci arrivarono solo colpi di striscio e nessuno ci fece male: Ice T stava frollando di mazzate quello che prima si era beccato il pugno. Sembrava di assistere alla scena di un film tipo 'Colors'.
Sentivo la gente urlare ma non avevo il coraggio di rialzarmi.
Quando capii che la risma di colpi era cessata prendemmo le nostre cose per andarcene ma era impossibile: eravamo schiacciati contro le transenne e non avevamo vie di fuga.
Continuavo ad urlare 'ANDIAMO! ANDIAMO!' ma non riuscivamo a spostarci di un centimetro.
Il pubblico ormai pienamente cosciente di quello che era successo cominciò ad urlare e a gettare monetine contro i componenti della band, che pensarono bene di lasciare il palco dando prematura fine al concerto.
Il batterista però, prima di accomiatarsi, pensò bene di lanciare una bottiglia d'acqua sigillata (da 2 lt) con tutta la forza che aveva verso il pubblico, la quale esplose colpendo un nostro vicino e di striscio Astrid, lavandoci da testa a piedi.

Una volta svuotatosi almeno in parte il locale, ammutoliti e sconvolti, uscimmo dal Rolling Stone senza riuscire a dare una spiegazione a quello a cui avevamo assistito.
Intravedemmo solo la band infilarsi di corsa in un paio di taxi e fuggire, sommersi di insulti del pubblico.
I concerti che Ice T e i Body Count avrebbero dovuto tenere a Firenze e Roma nei giorni successivi vennero picchettati dai ragazzi dei centri sociali che con un tam tam organizzato impedirono alla band di suonare.

Strano a dirsi, ma da allore Ice T non si è mai più visto in Italia...


Visto con: Astrid

3 commenti:

  1. Io ero a fianco al tipo che si è beccato i pugni. Non è proprio tutto come dici ma più o meno.

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  2. è volato il microfono in faccia una non il tipo che urla nigga

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  3. Molte imprecisioni ma nella ressa tutto ci sta

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